Gita sociale 2010 in Appenzello Interno

Ci tenevamo a fare un'escursione in questo pittoresco semi-cantone di 15'000 abitanti, unico nel suo genere con quella sua particolare topografia senza zone pianeggianti e cosparsa da una miriade di piccole aziende agricole.

Il programma svolto ci ha permesso di avvicinarci in modo interessante e divertente a questa regione piuttosto fuori mano dove non si va tanto sovente... se poi ci si va.

Abbiamo percorso in qua e in là e su e giù questo territorio (così minuto da volerci più tempo su e giù che in qua e in là) con una prima sosta nella "capitale" Appenzello. Qui due carine e gentili guide ci hanno accolto sulla strada principale con un generoso aperitivo e ci hanno quindi mostrato dettagliatamente la cittadina che conta poco più di 5'000 abitanti. A intervalli regolari si fermavano davanti a diversi negozi dove abbiamo potuto degustare tipici prodotti locali quali formaggi, salsicce, costolette affumicate, pasticceria e, allorché la sete era all'apice, le diverse qualità della loro ottima birra. Per poi finire in una drogheria dove ci fu data da provare la loro conosciuta grappa alle erbe.

Nel pomeriggio abbiamo fatto sosta a Sammelplatz, situato tra Appenzello e Gais. Il nome deriva dal luogo dove gli appenzellesi si riunirono il 17 giugno 1405 per affrontare allo Stoss (al confine col Canton San Gallo) l'esercito degli Asburgo. Si dice che, essendo gli uomini un po' pochini, le loro donne indossarono indumenti maschili e marciarono con loro armate di forche. Alla vista di tutti quei "soldati" più numerosi del previsto, il nemico preferì ritirarsi in buon ordine.

Noi invece, più modestamente, ci siamo fermati lì in una grande pasticceria dove, dopo due ore di divertente lavoro, abbiamo imparato a fare i famosi "Biber".

La sera a Urnäsch nel ristorante dell'albergo Krone, dove abbiamo pernottato, ci siamo gustati una tipica cena appenzellese di quattro portate.

Domenica, dopo l'interessante visita all'"Heimatmuseum" di Urnäsch siamo saliti in funivia da Wasserauen sull'Ebenalp, a 1600 m. di altezza. Dopo l'ottimo pranzo, a causa del tempo purtroppo inclemente con pioggia e vento, non tutti se la sono sentita di fare la camminata in programma. Con l'assistenza di esaurienti spiegazioni di due guide - pure loro carine e gentili - si è potuto ammirare lungo la parete a strapiombo l'imponente "Bärenhöhle" (dove furono trovati gli scheletri di 900 orsi di montagna che sull'arco di 19'000 anni finirono lì dentro i loro giorni), la Wildchirchli (chiesetta ricavata da una grotta) e il famoso Ristorante Aescher, appiccicato alla parete rocciosa come un nido d'aquila. Per chi ha avuto il necessario coraggio questa "esplorazione" è senz'altro valsa il disagio delle "braghe" intrise d'acqua piovana. Con un ultimo sguardo alle colline e montagne appenzellesi, con i loro piccoli "Buurehöfli", quasi tutti con le stalle colorate per lo più di giallo a indicarne i proprietari cattolici, siamo risaliti sul torpedone e messi sulla via del ritorno.