Percorsi
04.07.2014

Il terrazzo alpino di Cortone

Moghegno (317 m) > Cortone (1164 m) 

«Quanto bisogno di montagna hanno avuto i nostri avi! E quanto è preziosa anche per noi!

Cortone, con la Bolla o «Piegn», in alto, e Taciall, è molto frequentato, e d’estate è popolato da parecchie famiglie di Moghegnesi.» (da Alpi di Valmaggia, Società agricola Valmaggese, Locarno 1971).

Cortone è un magnifico terrazzo posto quasi mille metri al di sopra della pianura della bassa Valle Maggia. Si presta nelle stagioni intermedie come meta per una lunga, bella passeggiata rilassante, poiché il percorso si svolge su una stradina e non pone quindi nessun problema di orientamento. Per chi vuole poi proseguire ancora un po’ l’escursione, c’è la possibilità di continuare la salita fino al terrazzo superiore di Piano (1274 m).

Itinerario
Si raggiunge Cortone percorrendo a piedi una stradina forestale non asfaltata, chiusa al traffico non autorizzato, che si diparte appena a Nord-Ovest del paese di Moghegno. La stradina si alza a tornanti tra i boschi del fianco orografico destro della Valle Maggia e, dopo Cafoz, arriva al grande terrazzo erboso di Cortone (1164 m), situato sul costone orientale del Madone, che delimita a Nord la Valle di Lareccio.

Approfondimenti
La necropoli romana di Moghegno
Nel paese valmaggese di Moghegno sono stati recentemente scoperti i resti di una necropoli romana e lì anche preziosi reperti di tale epoca.

Al Museo di Valmaggia a Cevio c’è una mostra archelogica relativa a tale ritrovamento, come pure una pubblicazione proprio sulla necropoli di Moghegno.

Museo di Valmaggia a Cevio
Il Museo di Vamaggia a Cevio è un’istituzione culturale importantissima. È ubicato in un solenne palazzo settecentesco e raccoglie testimonianze sulla vita della popolazione valmaggese nel passato. Quasi ogni anno il museo propone nuove esposizioni temporanee, legate alla terra e alla gente. È veramente un luogo nel quale si ritorna volontieri più volte, tanto è interessante.

Libri
Franco Binda, Archeologia ruperstre nella Svizzera italiana, Locarno 1996.

L’autore, noto estimatore della montagna e della sua gente, ha fatto una certosina ricerca sulle misteriose, antiche incisioni che si ritrovano su certi massi situati di solito lungo i sentieri che dai paesi portano ai monti.

Franco Binda parla anche – nella pagina dedicata al masso 33, «La preda di Salvett» a Moghegno – del ritrovamento a Cortone di un’ascia litica (da Atlante preistorico e storico della Svizzera Italiana, 1943, Aldo Crivelli