Personaggi
30.08.2015

Piergiorgio Baroni (Pier Baron)

Piergiorgio Baroni, senza tirarsela troppo, si autodefinisce giornalista per caso, poiché il suo destino sembrava altrimenti segnato già negli anni 50, dopo l'apprendistato a Lugano e l'impiego in una banca di Zurigo, alla Paradeplatz. Cominciò a mandare qualche cronaca sportiva ai settimanali di quel tempo (Sport Ticinese ed Eco dello Sport) e poi Dario Robbiani gli diede la possibilità, alla domenica, di scrivere testi per la TSI e più tardi anche di leggerli, sempre da Zurigo, dopo avergli fatto assolvere un corso di dizione. Passò definitivamente al giornalismo nel 1964, assunto come aiuto-redattore da Cooperazione, a Basilea.
Nel 1968 ecco il rientro in Ticino e per 35 anni, con alterne fortune, redattore (per una decina anche redattore capo). Con una esperienza da generalista, dalla spilla alla bomba atomica, e una approfondita presenza nello sport, anche al seguito di campionati mondiali e di olimpiadi. Questi grandi eventi, anche oltremare, gli hanno permesso di coltivare (grazie alle letture dei libri di Giorgio Cheda) un interesse marcato per l'emigrazione ticinese.
Prima di fare l'ultimo viaggio (nel senso della fine del percorso esistenziale) vorrebbe veder realizzata la banca dati dei nostri emigrati, in modo da dare al Ticino una piattaforma più larga di quella segnata dai nostri confini. Se ne andrà, ahinoi, senza aver realizzato nulla e con un sospiro di sollievo di quanto diranno «L'eva mia cativ, un Pier, però che süpatt lü e la so banca dati". La citazione dialettale permette inoltre di segnalare la baroniana presenza sul filone del vernacolo, addirittura con un libro ("Un dialètt, par girà mezz mund" edito da Fontana Edizioni), ma ahinoi, l'autore inseguito dai mugugni di quanti asseriscono che "al scriv una specie da dialètt tütt sò: e al sbaglia i accenti". Per finire ha una moglie che cerca di parare le "gaffe" del Pier, per quanto possibile; due figlie e un figlio che per fortuna non fanno il mestiere del padre e cinque nipotini, di cui la più grande, Liliana, quando si va a sciare, scuote il capo e sentenzia "Nonno, sei sempre in ritardo!"

Ringraziamo Per Baroni per il suo grande impegno verso la Pro Ticino.