Winterthur
02.06.2019

Grande Concerto della Corale, 6 aprile 2019

Ne fare-e-emo.....un cappello una spo-o-rta...ne far-e-mo can-e-estri....borse-ette...

Monica
Ah! Rivivo ancora le melodie e le immagini della serata appena passata. A volte è “ la paglia”, a volte è “la centovallina” che risuonano nella mia mente. A volte è l’immagine della fantastica Charlotte, nel ruolo di uomo di mondo, che percorre le diverse valli ticinesi e che racconta con umore o con serietà le sue storie. A volte rivedo noi, nei nostri costumi colorati, che ci lasciamo cullare al ritmo delle melodie che commuovono i nostri cuori e sento la nostra grande gioia di poter prenderne parte. Vedo il nostro Maestro Kilian che sovrano, sereno e calmo sta davanti a noi e che ci dirige con precisione in tutte le canzoni. Si, anche lui come tutti noi ha goduto questo concerto e questo nostro entusiasmo e amore per le canzoni si è trasmesso anche alla sala. Non pochi visi guardavano rapiti le foto dei tempi passati, ascoltando attentamente le divertenti informazioni del viandante, che in verità era una donna e di cui, fino alla fine, tanti non si erano accorti. E come avrei voluto poter ascoltare più a lungo Mario, il nostro eccellente fisarmonicista…! Tutti ne sono stati entusiasti. È stata una serata perfetta, perché tutto era stato preparato e organizzato perfettamente e ognuno ha fatto del proprio meglio.

E qui desidero di cuore porgere un ringraziamento al comitato di organizzazione. In primo luogo alla nostra presidente Sandra Monai, che ha tenuto tutti i fili in mano e che ha pensato fin nei minimi particolari a ogni cosa. Facendo ciò ha sempre mantenuto la sua gioiosa cordialità e il suo spirito. Ma un grande grazie va anche al resto del comitato che, dietro le quinte, ha fatto di tutto per rendere così bello questo concerto. Penso alla decorazione che ha creato nella sala disadorna l’atmosfera del Sud e che, insieme alle foto proiettate, ha portato il Ticino nella Svizzera tedesca. Un grazie di cuore va anche a coloro che hanno cucinato il buon minestrone e a coloro che hanno lavorato in cucina e al buffet, contribuendo alla buona riuscita della serata. In questo modo si è veramente percepito il calore e l’amore del Sud che tutti hanno poi portato con sé a casa. Evviva il Ticino, evviva la Corale!   

Silva
Da tanti giorni ormai e sempre più spesso ascoltavo la melodia delle nuove canzoni per il concerto. Addirittura mio marito ha appreso a memoria la melodia (immaginatevi ALTO!) di “Sira de magg”, le parole no, troppo difficile il dialetto!
Eccoci arrivati al 6 aprile.
La sala addobbata a festa e con tanta fantasia è pronta per l’arrivo degli ospiti. C’è nell’aria un profumino di minestrone. Le torte, certamente tutte ottime esposte sulle tavole, fanno bella figura.

Noi coristi dopo una ennesima prova saliamo sul palco. Che sorpresa! La grande sala è piena zeppa di gente con la curiosità scritta sul volto. Comincia il concerto. Magnifica l’interpretazione del turista tedesco rappresentato con grande maestria da Charlotte, che introduce e spiega le nostre canzoni e ci porta su e giù per le valli del Ticino in modo brioso e allegro.
Eccellente è la direzione del maestro Kilian, il quale si impegna sempre e tanto e bravissimo anche il fisarmonicista Mario. E non da ultimo lodiamo anche il coro che ha cantato bene, vero Kilian?
E si, lo posso dire tranquillamente. Perché vi ricordate il lungo e appassionato applauso alla fine della rappresentazione? E poi, sbirciando tra le fila del pubblico, ho visto tanti visi attenti e oserei dire, rapiti dalle parole e le melodie delle belle, vere e graziose canzoni ticinesi.
Vi potete immaginare l’ingente lavoro svolto da tutto il comitato e dai loro aiutanti? La festa ebbe un grande successo. Questo è sicuramente da attribuire al loro enorme impegno! Bravi!

Non scordiamo questo pomeriggio trascorso tra le vallate del nostro bel Ticino (questa frase non vi ricorda l’inizio di una canzone?).            

Ursula Rimann
Nel mese di novembre 2018, Elena mi ha accolto cordialmente alla porta del centro Parrocchiale di Wülflingen e mi ha accompagnata nel mondo della Corale Pro Ticino. Conoscevo solo due o tre persone.
Dopo un riscaldamento delle nostre corde vocali si è cominciato col canto. Mi sono commossa per il canto magnifico e gioioso che mi faceva venire la pelle d’oca.
Avevo un obiettivo concreto: volevo cantare al concerto del 6 aprile.
Delle quindici canzoni che erano previste per il concerto, dodici erano già del repertorio del coro, così ho dovuto dedicare molto tempo per impararle. Mi sono organizzata a casa una preparazione di potpourri: ”Bella dalle centovalli - Leventinella bella tu-sei la mia bellina - le vecchie filano…” con partiture, CD e audio files.
Il tempo durante le prove con la corale è passato in un istante. Le prove erano stimolanti e suscitavano l’interesse per le canzoni; anche perché Kilian, il dirigente, che avrà la metà dei miei anni, pretendeva con chiarezza, combinata con una buona dose di umore, come le canzoni si cantano: “Hier müssen wir noch etwas putzen", o “ Bei dieser Stelle war der Alt mehrstimmig”, o “Der Tenor ist sich hier nicht ganz einig”, “Nochmals Al Forno”. Ridacchiando continuavamo a fare le prove, la soddisfazione del dirigente ci stimolava. Due volte abbiamo anche avuto la possibilità di fare degli esercizi vocali, scaldare la voce e fare una prova con Lisa. Lo spirito con cui abbiamo affrontato queste attività era sempre caratterizzato da una leggera allegria che non ha mai fatto mancare la serietà sul lavoro. 

Gli intervalli erano brevi, mi servivo dal cesto di mele che aveva messo a disposizione Hansueli. Ho cercato di memorizzare i nomi dei coristi, sono dei nomi melodici che mi ricordavano la lingua latina. Si sentiva un miscuglio fra italiano e dialetto ticinese.
Mi fa molto piacere essere un membro di questo gruppo, nonostante io non abbia nulla a che fare col mondo ticinese. Mi piace la bellezza del Ticino, i costumi della gente le canzoni tradizionali. Soprattutto Roberto e Dimitri mi hanno sempre piaciuto e li ho sempre accompagnato con la mia voce.
Finalmente era arrivato il momento di salire sul palcoscenico. I volti degli spettatori manifestavano una grande aspettativa. Le mie amiche facevano parte del pubblico ed erano sedute al medesimo tavolo. Fra una canzone e l’altra la madre di Kilian, vestita da escursionista, introduceva in maniera molto divertente con vari aneddoti, le canzoni.
Finito il concerto abbiamo mangiato un buon minestrone e chiacchierato insieme agli spettatori.
È terminata così una bella serata che mi ha fatto riscoprire il mondo musicale-culturale ticinese.
Vorrei ringraziare tutte le persone che hanno aiutato a organizzare una così divertente e interessante serata. La prossima volta ci sarò anch’io a darvi una mano.

Silvia
Amo la lingua italiana e mi piace molto il canto corale.
E’ il motivo per il quale ho accettato con molto piacere l’invito di una mia amica che canta da poco nella corale (della Pro Ticino di Winterthur). Grande era la curiosità e la gioiosa attesa. Concerto e minestrone? Suona quasi strano ma anche simpatico (e lo è stato: eccome)! Mi sono chiesta: chissà come faranno con le traduzioni? Forse il pubblico è composto solo da ticinesi che capiscono tutto? Mi è piaciuta moltissimo la forma scelta con la viandante che spiegava il programma canoro che trattava di passeggiate attraverso le valli del Ticino. Nella sala, le belle decorazioni corrispondenti all’orientamento geografico e le spiegazioni in tedesco del viandante hanno contribuito alla creazione dell'atmosfera la quale è stata arricchita dalla varietà dei temi e delle melodie. Bellissima serata piena di armonia, tante grazie!   

Henriette una spettatrice scrive:
È stata una gioiosa, piacevole e nostalgica serata di successo dall’associazione ticinese.
Anche da spettatrice ho notato con quale buona collaborazione i membri dell’associazione hanno decorato la sala della chiesa parrocchiale di Wülflingen: Con dei cartelli gialli escursionistici, i tavoli decorati nei colori del Ticino con sacchettini di granturco o di riso.
La sala era piena, nonostante l’epidemia d’influenza, alcuni degli amici di Ursula erano presenti.
Il coro - le donne in diversi costumi del Ticino - ha cantato molte belle canzoni delle diverse valli ticinesi. Un giovane escursionista che in seguito si è rivelata un’attrice, ha condotto il programma introducendo tra varie canzoni delle informazioni interessanti sulle diverse valli del cantone.
Il tutto è stato visivamente arricchito da una presentazione di diapositive.
Dopo il bellissimo concerto è stato servito dai membri del gruppo ticinese un classico minestrone.

In modo molto simpatico questa piacevole serata mi ha fatto conoscere di più una parte della Svizzera spesso dimenticata.
È stato un avvenimento stimolante e socievole conversando anche con delle amiche e dei compagni che hanno mantenuto le radici ticinesi.         

Melanie e Albert Menozzi
Entrando nella sala spiccano all’occhio i diversi dettagli che promettono un programma interessante e preparato con impegno ed entusiasmo. Tra l’altro i cartelli indicatori nelle varie direzioni e mete del Canton Ticino che danno la sensazione di essere “a casa”.
Dopo i saluti e l’introduzione della presidente abbiamo il piacere di ascoltare il coro dal vivo. Le singole canzoni vengono presentate e commentate in modo originale vivace e molto competente dal viandante.
Grazie ai suoi racconti ci ritroviamo in storie, abitudini e costumi del passato.
Il tutto è sottolineato da suggestive fotografie che ci fanno sognare.
Con un caloroso applauso il pubblico ha dimostrato di apprezzare molto la prestazione e le canzoni del coro.
In buona compagnia e con un ottimo piatto di minestrone si fa presto a stare in allegria.
Grazie di cuore per la bella serata.     

Theres Battaini
È stata una bella rassegna attraverso il ricco repertorio dei canti della corale molto ben eseguiti. Le introduzioni nei temi delle canzoni presentate tramite il viandante erano di alta qualità. Anche non essendo a conoscenza del dialetto ticinese, si poteva comunque capire il contenuto dei canti, vivere l’attaccamento alla Patria, sentire la nostalgia di casa, le sofferenze dell’emigrazione causa motivi economici. Le immagini proiettate sulla tela e le tavole che indicavano la strada da percorrere valli e città erano molto ben fatte.